Sudafrica: situazione politica e sociale

Se hai il sogno nel cassetto di trasferirti a Cape Town, o anche di visitarla per un breve soggiorno, vorrai probabilmente informarti sulla situazione del Sudafrica prima di arrivare, e in particolare sulla situazione economica, politica e sociale.

Società

Il Sudafrica (o Sud Africa) è una democrazia giovane: le prime elezioni libere hanno avuto luogo nel 1994.
La società è multietnica, e i vari gruppi ancora oggi non socializzano molto tra loro tranne in alcuni ambienti, come per esempio il mondo dello spettacolo e l’ambiente accademico, e quasi solo nelle grandi città come Johannesburg e Cape Town.
Alle identità etniche in Sudafrica corrispondono spesso anche differenze linguistiche, culturali ed anche purtroppo economiche.
Tuttavia malgrado i grandi divari tra i vari gruppi non ci sono stati, dopo l’avvento della democrazia, conflitti razziali violenti, se non più recentemente contro immigrati africani di etnie straniere.



  • Africani
    Gli africani rappresentano quasi l’80% della popolazione totale del Sudafrica (che è di 53 milioni).
    I gruppi etnici africani più consistenti sono Zulu (22%), Xhosa  (16%) e Sotho (15%) pronuncia “sutu”.
    Gli africani sono stati le vittime principali dell’apartheid, il sistema di segregazione creato negli anni ’50 che li ha completamente tagliati fuori dall’accesso alle risorse quali istruzione e lavoro qualificato, dove invece si stavano cominciando ad integrare, mantenendoli di fatto in una situazione di povertà da cui ancora oggi faticano ad uscire.
    Mentre a Johannesburg è ora presente una consistente classe media africana (nera), nelle altre grandi città inclusa Cape Town come anche nelle zone rurali, molti neri vivono ancora nelle township, zone povere e segregate dove prevale la disoccupazione.
  • Bianchi
    I bianchi rappresentano quasi il 10% della popolazione sudafricana e discendono dai coloni olandesi e inglesi in prevalenza, ma anche dagli ugonotti francesi.
    Ci sono altre componenti minori e più recenti dell’immigrazione in Sudafrica, in particolare dalla Germania (anche tramite la Namibia), dal Portogallo (tramite Angola e Mozambico), dalla Lituania (per lo più ebrei), e anche dalla Grecia e dall’Italia.
    Gli italiani fanno soprattutto parte di un’ondata migratoria degli anni ’40 e ’50, a cui si è aggiunta negli anni recenti una nuova generazione di giovani, imprenditori e professionisti. Gli italiani a Cape Town sono oltre 9.000 e continuano a crescere.
  • Colorati
    I cosiddetti colorati o coloured sono un gruppo etnico nato in origine da unioni inter-razziali tra africani, malesi provenienti dall’Asia, e bianchi. Dopo l’introduzione del divieto di unioni multirazziali ai primi del Settecento, i colorati sono diventati un gruppo culturale e etnico a parte. Generalmente di lingua madre afrikaans e di religione mussulmana, sono più integrati nella comunità bianca che in quella africana. Il 9% della popolazione appartiene a questo gruppo, e la maggior parte vive nella zona di Cape Town (dove quasi 50% della popolazione è coloured).
  • Indiani
    Si trovano soprattutto a Durban, dove molti di loro vennero portati nell’800 dagli inglesi per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero (Gandhi cominciò il suo attivismo proprio lì). Meno del 3% della popolazione è indiana o asiatica.



Lingue

La lingua veicolare del Sudafrica è l’inglese, parlata pressocché da tutti come seconda lingua e usata anche prevalentemente dai media e a livello governativo.
La lingua più parlata come prima lingua è lo zulu (specialmente nella regione di Durban e del Kwa-Zulu Natal), seguita dal xhosa (province dell’Eastern e Western Cape inclusa Cape Town) e poi dall’afrikaans (Western e Northern Cape).
L’afrikaans è una lingua derivata dall’olandese parlata da una gran parte dei bianchi e dal 90% di colorati.
A Cape Town le lingue più parlate sono quindi la lingua inglese (bianchi come madrelingua, tutti come seconda lingua), l’afrikaans (bianchi e colorati) e il xhosa (africani).
Spesso le città sono organizzate intorno ad aree, oltre che razziali anche linguistiche, e questo è un retaggio degli anni dell’apartheid in Sudafrica. A Cape Town per esempio, fra le aree residenziali dove prevale la popolazione bianca, nei Southern Suburbs tende ad essere parlata di più la lingua inglese, mentre nei Northen Suburbs quella Afrikaans.

Situazione politica

Il partito dell’ANC, o African National Congress, ha preso il potere con Nelson Mandela nel 1994. Le elezioni politiche hanno luogo ogni 5 anni: a Nelson Mandela è succeduto Thabo Mbeki (doppio mandato: 1999-2009), seguito da Jacob Zuma fino al 2019 ed è ora presidente Cyril Ramaphosa, con le prossime elezioni nel 2024.
L’ANC ha svolto un ruolo importante nella lotta per la conquista della democrazia ma, una volta al potere, ha portato avanti una politica economica piuttosto conservatrice che ha permesso sì al paese di mantenere buone relazioni economiche con partner importanti, ma non ha favorito una rapida redistribuzione della ricchezza.
Paradossalmente dalla caduta dell’apartheid le differenze di ricchezza non hanno fatto altro che aumentare, causando scontento fra gli elettori.
Negli ultimi anni i media hanno inoltre esposto numerosi casi di corruzione.
Malgrado ciò l’ANC mantiene una solida maggioranza, che si trova minacciata più che dall’esterno da divisioni interne.
Il principale partito di opposizione è il DA, o Democratic Alliance che ha ottenuto 20.7% di voti nelle ultime elezioni del 2019 ed è il partito di maggioranza a Cape Town e nella provincia del Western Cape. Il DA, che tradizionalmente rappresentava piuttosto gli interessi della classe media bianca e colorata, sta ora guadagnando voti nelle elezioni amministrative anche fra la comunità africana.
Fra gli altri partiti di opposizione in rapida crescita (saltato dal 6 al 10,8% nelle ultime elezioni) c’è l’EFF, guidato da Julius Malema un dissidente espulso dall’ANC nel 2013 per incitamento alla violenza, il cui manifesto include ideali socialisti come il miglioramento dell’accesso alla sanità pubblica e all’istruzione, e proposte più radicali quali la nazionalizzazione di miniere e banche e l’espropriazione di terreni a fini di ridistribuzione.

Economia

Se da un lato il Sudafrica ha un elevato livello di povertà, dall’altro è un paese con abbondanti materie prime, esportatore netto nel settore agricolo, e ben sviluppato nel settore manufatturiero, finanziario, energetico, delle comunicazioni e dei trasporti, oltre ad avere ottime infrastrutture ed una borsa quotata tra le top 20 del mondo.
Le diseguaglianze economiche fra bianchi e neri sono tuttora molto profonde, ma non c’è dubbio che siano in atto cambiamenti che la classe media nera emergente stia occupando anche grazie alla politica affermativa del BEE (Black Economic Empowerment), sempre più posti chiave.
Il Rand, moneta sudafricana, è una delle monete emergenti più importanti, negli ultimi anni il tasso di cambio con l’Euro oscilla periodicamente tra i 16 ei 19 Rand per 1 Euro.

Province

Il Sudafrica è diviso in nove province, vedi cartina di Wikipedia
Le tre province del Capo (Eastern, Western, Northern) si trovano a Sud Ovest, con Cape Town nel Western Cape.
La piccola provincia estremamente popolata del Gauteng si trova a Nord Est, e comprende l’agglomerato metropolitano Johannesburg/Pretoria/Germiston.
L’Orange-Free State è più o meno al centro del Sud Africa, il KwaZulu Natal si affaccia sull’Oceano Indiano a Sud Est, mentre le ultime tre province costeggiano il confine nord-occidentale del paese e sono il Limpopo, North West Province e Mpumalanga.

Centri urbani

Johannesburg è il maggior centro economico, con circa 4.4 milioni di abitanti. Si trova nel Nord-Est del paese, sull’altopiano centrale, a un’altitudine di 1750 metri.
L’agglomerato urbano Johannesburg/Pretoria comprende oltre 8 milioni di abitanti.
Cape Town è la seconda città, con circa 3.7 milioni di abitanti (cifra dell’ultimo censimento del 2011), ed è sulla costa Sud-Ovest. Vai alla pagina dei quartieri di Cape Town.
Altre città importanti sono Durban (3.4 milioni di abitanti) e Port Elizabeth (1.1 milione), entrambe sulla costa dell’Oceano Indiano.
La distanza tra Johannesburg e Cape Town è di 1.400 Km, e si percorre in macchina in 15 ore circa, o in due ore di volo.
A livello politico Cape Town è la capitale legislativa, Pretoria quella amministrativa, Bloemfontein la capitale giudiziaria.

Confini, coste e territorio

La maggior parte del territorio del Sudafrica è collinosa: c’è una banda costiera che è piana, bordata da una catena montuosa che porta all’altopiano centrale.
Le coste che si affacciano sull’Oceano Atlantico e sull’oceano Indiano, si estendono per ben 2500 chilometri.
Molte sono le zone di villeggiatura, ma attenzione per chi è abituato al caldo Mediterraneo l’Oceano Atlantico sembrerà piuttosto freddo.
Il Sudafrica è una base ideale per esplorare i paesi confinanti: la Namibia, il Botswana, lo Zimbabwe e il Mozambico. All’interno del suo territorio si trovano inoltre lo Swaziland e il Lesotho.

Guide

Per chi non si sposta senza una guida – e sono certamente utili: dopo anni in Sudafrica consulto ancora la Lonely Planet comprata la prima volta – ce ne sono diverse in commercio.
Le più note sono la Lonely Planet, la Rough Guide della Feltrinelli, la National Geographic, la Mondadori.
Oltre a scegliere in base alle preferenze personali, l’altro criterio importante è quello dell’edizione più aggiornata.
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Altre pagine
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